diario dalla finestra di casa Nonno, parlami di te

4 dicembre 2020

4 Dicembre 2020

Covid. Oggi è il giorno di cui si dà notizia del record dei decessi dall’inizio della pandemia lo scorso febbraio a causa del virus. Solo la consapevolezza che i parametri pandemici sono in miglioramento non ci fa disperare. Dobbiamo solo sperare. 

Dal libro “Nonno, parlami di te” vado a scovare ricordi d’infanzia che mi distraggono dal presente. A pagina 47 rispondo alla domanda: “Con chi andavi più spesso in gita?”. 

Fino a 15 anni non sono mai andato in gita, le condizioni non lo consentivano: la guerra, la povertà. Solo dal 1947 ho cominciato a fare qualche viaggio grazie all’appartenenza a un gruppo di scout e dal fatto che avevo cominciato a lavorare nel 1946 avendo così qualche soldo a disposizione. Il nostro gruppo scout era costituito da ragazzi del quartiere per cui tutti erano poco abbienti. Le nostre gite pertanto, nel gergo scoutistico si chiamavano uscite, erano calibrate sulla misura della disponibilità economiche. Sia pure con tali limiti abbiamo fatto uscite meravigliose, nella nostra terra veneta ci sono cose a portata di mano, anzi di bicicletta, che consentono di fare uscite meravigliose. Basta sapere cercare.

Un solo esempio: ci siamo dati il compito di studiare il pittore Paolo Caliari detto il Veronese. Questa ricerca ci portò a Vicenza nella Basilica di Monte Berico, quindi in bicicletta per raggiungerla imparammo a conoscere il territorio, il paesaggio. Così pure per Venezia nella chiesa dei Frari. Anche qui in bicicletta lungo la Riviera del Brenta, delle Ville Venete, Villa Pisani e Villa Malcontenta sono le più note tra le decine, alcune decine, che costeggiano il canale del Burchiello, il natante che congiungeva Venezia con Padova al tempo della Serenissima. Nella chiesa dei Frari c’è uno dei dipinti più importanti del Veronese. Dall’aula campanaria del campanile dei Frari abbiamo visto dal cielo Venezia. Pochi hanno questa fortuna. Negli anni seguenti una infinità di gite e vacanze abbiamo fatto con una decina di quei ragazzi. Fino ai giorni nostri. Con tristezza devo dire che siamo rimasti in pochi.

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