Nulla è cambiato, i soliti 575 decessi. Questo tragico numero dovrebbe guidarci nelle nostre azioni, nel nostro comportamento. L’ultimo giorno dell’anno mi consente di fare un qualche bilancio. Sappiamo che la media di decessi del 2017-2018-2019 è superata di 80.000 in più nel 2020, c’è un numero superiore a quello provocato dal virus, il che vuol dire che il servizio sanitario ha dovuto mortificare le cure alle altre patologie. Non vorrei che dovessimo tornare agli anni della mia infanzia quando spesso, si ricorreva a rimedi terapeutici fai da te!
Due esempi: l’erba di San Giovanni. A noi bambini spesso venivano i “bruschi”, erano dei bubboni infiammati che crescevano a fior di pelle a cono, grandi a volte come una noce, finché maturavano in un alone giallo e scoppiavano facendo uscire un bel po’ di pus. La causa era qualche carenza alimentare. Veniva disinfettato con dell’aceto, era doloroso finché non scoppiava. Capitò a mio fratello. La mamma disse: ci vorrebbe dell’erba di San Giovanni! Io la conoscevo dal mio girovagare per i campi. È una pianta grassa la cui foglia turgida grande 3-4 cm veniva spellata in una delle due facce e appoggiata sul brusco, aveva il potere di farlo maturare più rapidamente e quindi ridurre i giorni di sofferenza.
Ora un secondo medicamento artigianale. Ero militare all’aeroporto di Bocca di Falco a Palermo, nel 1953. L’alluce destro si infiamma tanto da non poter mettere le scarpe. Per il mio lavoro di cameriere al Circolo Ufficiali adoperavo dei sandali. Ho marcato visita, un anziano capitano medico mi palpa il dito, io grido, lui senza parlare prende una scatoletta di metallo, estrae un pezzo di roccia friabile, sembrava alabastro giallo scuro, ne stacca una scheggia e mi dice di strofinarla tra l’unghia e la carne per una settimana e tornare da lui. Ovviamente non mi ha dato riposo. Non c’era il sindacato! Si trattava di un sale corrosivo che ha cauterizzato la matrice dell’unghia che produceva la deviazione facendola incarnire.
Torniamo al Covid. Paolo Giordano in un lungo e acuto articolo a pagina 12 del Corriere della Sera odierno, evidenzia che l’arrivo del vaccino e dell’anno nuovo può farci dimenticare le traversie dell’anno che termina oggi mettendo ogni speranza sul vaccino. Nulla di più sbagliato, senza eliminare gli errori connessi all’anno vecchio: il mancato tracciamento Immuni, la folle estate, il voler a tutti i costi coniugare, a parità di precedenza, Sanità ed economia e, non ultimo, il comportamento irresponsabile di pochi italiani che sono però un numero altissimo per diffondere il virus. Ricordo quanto detto giorni fa a proposito del morbillo: se non si vaccina almeno il 94% delle persone il morbillo riaffiora! Come si ben capisce un 6% di non vaccinati compromette tutto! Concludo: non finisce qua.