diario dalla finestra di casa Libro II Mi Sono Sbottonato!

29 dicembre 2020

29 Dicembre 2020

L’illusione è durata un giorno. I decessi sono tornati a 445. Il Veneto continua a essere la punta negativa dei contagi. I tracciamenti continuano a essere assenti, senza questo sistema di individuazione dei contagiati diminuiscono i tamponi. Gli infetti asintomatici continuano, inconsciamente, l’operazione di “untori”. Sul mio telefonino la funzione Immuni è una presenza evanescente. Già all’inizio il sistema di tracciamento Immuni è stato ostacolato perché si temeva sarebbe stata compromessa la riservatezza dei nostri dati personali. Questo inciampo ne ha decretato l’attuale inefficacia. E ora ne paghiamo il prezzo con vita umane.

Dov’è finito l’assioma che dice: la mia libertà finisce quando lede la libertà altrui? Tradotto in volgare: non si può pretendere di avere la botte piena e la moglie ubriaca. Speriamo che anche per il vaccino non sorgano pregiudiziali alla obbligatorietà della vaccinazione. Ho appreso che l’esperto del diritto del lavoro Iachino si sia espresso con estrema chiarezza sull’obbligatorietà della vaccinazione dicendo: la Costituzione dice che il singolo può rifiutare la vaccinazione così come il datore di lavoro ha il dovere-diritto di licenziarlo nel timore che contagi i compagni di lavoro. Lo stesso vale per le compagnie aeree, i treni, le scuole eccetera come altresì ci si comportava con il morbillo. Non si può pensare a un medico non vaccinato!

Altra escursione linguistica

Cerco ora di alleggerire il clima con lo spiegare l’origine di un modo di dire: “va fora dae bae” = esci dalle palle = va fuori dalle palle! Ho sempre creduto fosse per dire a qualcuno invadente di andarsene, di non disturbarmi gli attributi. E invece no, non sono gli attributi maschili coinvolti. Origine del detto tra le calli di Venezia già al tempo della Serenissima. Tra i canali c’erano laboratori per la lavorazione del tabacco. A un certo punto si decise di accorparli in un unico luogo e venne creata la “Manifattura tabacchi” diventata poi Monopolio di Stato, in una costruzione entro la quale lavoravano 1700 persone circa di cui 1600 donne. Venivano chiamate le tabacchine. Il complesso era delimitato dai canali e aveva un’unica entrata dotata di un robusto cancello sostenuto da due grossi pilastri sormontati da due grosse sfere di pietra: “e do bae”. L’accesso allo stabilimento era rigidamente controllato per cui chi ritardava al lavoro restava “fora dae bae”. Oppure l’amica diceva alla fine del lavoro “se vedemo fora dae bae”. E ancora il fidanzato diceva alla sua ragazza “te vegno tore fora dae bae”. Per tanto tempo ha inciso questo detto che entrò nel linguaggio corrente in Venezia e venne esportato anche nei possedimenti dell’entroterra.

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