I decessi sono scesi. Sta aumentando però il tasso di positività, siamo al 15%, ieri era 12.8, 15 contagiati ogni 100 tamponi fatti. Cambiamo argomento. Stavo leggendo, anzi rileggendo, l’avevo letto negli anni Settanta, mi era stato regalato per tramite altra persona dall’allora Ambasciatore in Russia Pietromarchi, il libro di Solženicyn, premio Nobel, “Arcipelago Gulag” 1918-1956, che racconta le vicissitudini della sua lunga prigionia di detenuto politico nei vari campi di internamento, molti dei quali in Siberia. Una lettura faticosa per l’inumanità sempre presente che trasmette sofferenza.
Ogni tanto faccio una pausa leggendo altre cose. Ho letto cinque libri sui Cimbri di cui ho detto qualcosa giorni fa, lettura coinvolgente perché tratta dei nostri avi. Ora sono tornato al Gulag da cui ho tratto alcuni appunti perché rimanga memoria di quella tragica odissea. A pagina 158 . . . “ancor più naturale veniva il paragone a chi, come Aleksej Ivanovic Divnic, emigrante e predicatore ortodosso, fosse passato sia attraverso la Gestapo che la MGB. La prima lo accusava di attività comunista fra gli operai russi in Germania, la MGB di essere in contatto con la borghesia mondiale. Le conclusioni di Divnic non erano a favore delle MGB; qui e là torturavano, ma la Gestapo cercava di appurare la verità e, quando l’accusa cadde, Divnic venne rilasciato. La MGB non cercava la verità e non intendeva far scappare chi era stato in contatto con l’occidente”.
In proposito, quando l’Armata Rossa entrò nei lager tedeschi, trovò anche dei prigionieri russi i quali vennero trasferiti in Siberia perché non avessero contatti con i connazionali nel dubbio che fossero contaminati da idee occidentali. Non solo per questo, ma anche per essere sopravvissuti alla gran parte dei prigionieri russi, accusandoli di essere sopravvissuti per collaborazionismo! Orrori ideologici di questo genere sono infiniti e tantissimi sono documentati con dati inoppugnabili.