La mamma ha sempre voluto festeggiare la vigilia di Natale, con una cena adeguata per tutta la famiglia che negli anni si è allargata. Quest’anno abbiamo avuto tante cene, ognuno a casa propria ma tutti insieme grazie a Jitsi. Abbiamo riso tantissimo, e ci siamo commossi, alla lettura fatta da Emma di questa lettera ritrovata nei suoi vecchi quaderni, risalente a fine anno 1974. Buona lettura!
Carissimi, vale per tutti.
È vero, ho l’influenza, ho bevuto due bicchieri di vino a 13 gradi, però giuro è tutta la verità quella che dico.
Sono triste, triste da morire, mi viene da piangere continuamente, non so se mi sbaglio ma sento che non avete più nessun bisogno di me. Certo è bene, me l’ero ripromesso quando ho cercato di darvi i primi insegnamenti, ma ora è triste, non mi sento necessaria a nessuno, mi sento persa. Certo ho sbagliato a non insegnarvi a essere più gentili, mi piacerebbe tanto che ci trattassimo con più educazione nel modo più tradizionale.
Cara Betti, mi hai fatto stare tanto male la vigilia di Natale con quel tuo modo così anticonformista come vuoi essere tu.
E tu Marco, va bene che sei un simpaticone, però vorrei che non ne approfittassi troppo, devi te capire fin dove puoi arrivare a chiedere, intendo dire, fare o non fare.
Cara Paola, se tu non fossi così bisbetica andresti anche abbastanza bene per i miei gusti, certo ci sono tante volte che sei insopportabile.
Non parliamo di te Rita, Ponzio Pilato non ha niente a che fare con te, ricordatelo sempre e datti da fare, sta alla ricerca e guardati intorno, troverai senz’altro da imparare.
Papà, il papà sa già tutto, è che non vuol capire e non c’è al mondo peggior sordo…
Sono triste e mi sento così sola da desiderare un bambino piccolo che abbia bisogno di me, è che non posso averne più, vorrei qualche idea, suggerimento su come fare e senza mezze misure aiutarmi a correggere i miei modi di fare e vedere le cose che riguardano tutti voi.
Un momento fa mi sembrava di non volervi più bene, ora le mie lacrime mi dicono che non è vero vi voglio tanto bene e ho tanto bisogno di voi tutti. Non voglio assolutamente essere derisa, io non rileggo queste righe non voglio correggerle poiché non sarebbe tutto vero. Lo so Marco troverai tanti errori, abbi pazienza imparerò più avanti.
Fatevene una copia, serve per tutti!
mamma
Io e Paola andiamo a Roma per l’anno Santo. Certo che poteva venire Toni, anche in questa occasione si è rifiutato. Perché? È a casa per l’inventario, i soldi li spende per Paola. E allora?