Parametri pandemici stabili, decessi in crescita. Nel Veneto la situazione è critica. Nella cabina di regia governativa l’incertezza è palpabile. Alta è la propensione di alcune parti politiche a sfruttare questo momento tragico a proprio vantaggio, mentre l’interesse di tutti sarebbe di tirare il canapo insieme per salvarsi. Ogni giorno è opaco!
Dal libro “Nonno, parlami di te” alle pagina 54 e 73 rispondo a due domande: “Ancora un’avventura con gli amici? Quanto guadagnavi al mese? Quanto costavano all’epoca un litro di latte un chilo di pane o di zucchero?”.
Il mio primo incontro con Milano. Poteva essere il 1947. I fratelli Pivato mi proposero di visitare la Fiera di Milano, una delle prime del dopoguerra. In fabbrica ci sollecitavano a queste iniziative. I Pivato avevano degli zii milanesi che ci avrebbero ospitati per una notte. Era l’occasione per vedere anche qualcosa della città. Quindi il sabato mattina il viaggio e nel pomeriggio visita al centro: il Duomo, Piazza della Scala, la Galleria, Palazzo Reale. Quello che mi impressionò fu il movimento: folla ovunque, un numero impressionante di tram sferraglianti e rumorosi, molte auto rispetto a Padova. La stazione centrale grandiosa. All’interno invasa dal fumo delle vaporiere, all’esterno monumentale il suo biancore. La notte fu insonne, sembrava che tutti i tram di Milano passassero sotto le nostre finestre. All’indomani di buon’ora la Fiera per poi rientrare a Padova nel pomeriggio.
Ricordi significativi: la Fiera mi impressionò mostrandomi quanto fosse grande il mondo; la stessa impressione lasciatami da Milano. Mi sentivo alla periferia del mondo. Aneddoto: dal treno, poco prima di Milano, ho visto un tratto di campagna suddivisa e incrociata da filari di alti pioppi, una situazione che ancora oggi si intravvede sia pure meno estesa. Per quei tempi questo viaggio fu un’avventura.
Non si può rispondere alla domanda così come è formulata, si tratta di un tempo troppo esteso che ha subito bufere economiche dovute ad eventi eccezionali quali guerre crisi finanziarie ma più di tutto l’evoluzione tecnologica. Solo un esempio, l’auto un tempo posseduta da alcuni oggi è pressoché a portata di tutti. Il progresso ha ribaltato il valore di molti beni, ancora un esempio: i fagioli un tempo erano il cibo principale dei poveri. La carne invece era cibo da ricchi. Oggi il pollo costa meno dei fagioli. Evidentemente il progresso ha modificato il modo di produrre.
Quindi facciamo una considerazione di ordine generale: oggi viviamo meglio. La conferma ci viene dall’allungamento della vita. Non tutti i paesi del mondo ne hanno beneficiato, in alcuni regna ancora la miseria. Un aneddoto: era il 1949-50, la busta paga ci veniva data in contanti il 27 del mese, erano 140 mila lire circa €70. Nel tornare mi sono accorto di averli persi… In casa fu una tragedia.