Lo scrittore Paolo Giordano, acuto grillo parlante, dichiara con tristezza: “Ci stiamo abituando al numero dei morti giornalieri” togliendo dalla nostra visuale il monito che quel numero rappresenta. Io dico che in fondo è una semplice operazione di selezione genetica, sopravvivono i più forti. In fondo siamo degli animali!
Vi presento ora un secondo punto informativo. Un giornalista con sfrontatezza e malagrazia ha chiesto: “Perché nonostante drastiche restrizioni, più che in altri paesi, abbiamo un numero di morti maggiore?”. Fino a ora ci accusavano un po’ tutti a pioggia, noi popolo, di non rispettare le regole, il governo di emanare disposizioni contraddittorie figlie di accordi politici al ribasso. Agli scienziati di dare indicazioni insufficienti e sbagliate. A questo punto il capo degli scienziati, consulenti del governo, si è deciso a reagire portando a sostegno il confronto tra le dotazioni sanitarie della Germania e l’Italia. Solo pochi numeri, che sono quelli da me citati snel diario del 10 dicembre che riporto:
- decessi dell’ultima settimana per milione Germania 4,5 Italia 12,5
- spesa sanitaria pro capite Germania €6600 Italia €3600
- medici Germania 4 Italia 4
- infermieri Germania 13 Italia 6
il che dimostra la diversa copertura sanitaria del territorio. Inoltre una abissale differenza sulle terapie intensive che siamo andati, giustamente, ad aumentare, alcune sono in magazzino perché non siamo in grado di utilizzarle, vedi ospedale al mare a Napoli – Campania – De Luca. Dimenticando che per il loro utilizzo è necessario del personale qualificato che ha bisogno di anni di preparazione. Ecco svelato l’arcano che non volevamo rivelare. Proprio per questo motivo noi italiani dobbiamo fare doppi sacrifici di restrizione rispetto agli altri per colpa dei nostri politici inetti.
Oggi con la consueta puntualità e chiarezza Galli della Loggia in un lungo articolo di cui copio solo la coda descrive la deriva democratica in cui ci siamo infilati: “È attraverso l’insieme di meccanismi perversi fin qui descritti che nel nostro paese il comando politico del centro, la capacità del governo di decidere e di vedere eseguite le proprie decisioni sono diventati del tutto evanescenti. Producendo così l’effetto di distruggere il caposaldo essenziale della democrazia: quello secondo il quale l’elettorato con il proprio voto si esprime a favore di un programma politico, decide cioè a maggioranza le cose da fare, e poi ha il diritto che esse siano fatte. In assenza di ciò la democrazia produce fatalmente qualunquismo, antipolitica e alla fine un’irrefrenabile voglia dell'”uomo” o del “governo forte”: il quale spenga pure tutti i talk show che vuole ma almeno faccio arrivare i vaccini a tempo e a destinazione”. Corriere della Sera del 13 dicembre 2020.
Sappiamo bene come, dopo i primi anni Venti del Novecento, andò a finire.