Libro I Mi Sono Sbottonato!

Il cestino dell’asilo

2 Novembre 2020

Abitavamo lungo la ferrovia, in via Goldoni, a pochi passi dalla Fiera
Campionaria, quindi vicino all’osteria della zia Norma che tanti ricordi mi ha lasciato. Nella prima immagine mi vedo al passaggio a livello che univa via Pescarotto, che qui finiva, con via Jacopo Avanzo al di là della ferrovia. Avevo il grembiulino bianco, non ricordo se con la ciocca al colletto. Il cestino di vimini lo portavo personalmente e per mano di mia mamma passavo sotto la sbarra che interrompeva la strada al passaggio del treno. A volte aspettavamo che passasse e io mi incantavo a vedere quel mostro nero e rombante con alla testa la vaporiera fumante. Mi rifugiavo tra le gambe di mia madre per ripararmi dalla folata di vento che mi spostava.

Della strada per arrivare all’Arcella non ricordo nulla, mentre ho memoria
precisa dell’asilo davanti alla chiesa di Sant’Antonin. Pochi scalini prima dell’entrata e quindi mi univo agli altri bambini e alla suora, che intonava la canzoncina di saluto alle mamme: “Addio mamma, vado all’asilo, vado all’asilo per tutto il dì. Grembiule bianco, cestino al fianco, cestino al fianco, Gesù nel cuor”.
L’asilo esiste ancora, rinnovato. Nella memoria ha ancora il vecchio aspetto
degli anni Trenta del secolo scorso.

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