diario dalla finestra di casa

23 novembre 2020

23 Novembre 2020

Mancano 32 giorni a Natale, tutti premono per sapere quel che si puotrà fare tra il 20 di dicembre e il 10 gennaio. Al di là “che del diman non v’è certezza” e a maggior ragione con la presenza del virus che non rispetta nessun semaforo temporale, geografico e sociale, non vedo proprio come sia possibile fare previsioni certe. Ben vengano per i prossimi mesi ipotesi atte a garantire la sicurezza senza cedere ad alcun condizionamento che non sia dettato dal virus. Sia ben chiaro che l’asserzione di alcuni soloni che dicono che non si muore di virus, si muore di fame, per contro ha una sua valenza: se si muore di virus non ci sarà più la fame!

Temo che la fame che intravedono i soloni sia di piste da sci, dei regali per le feste, dei gran cenoni, i viaggi e via elencando. Se costoro investissero i soldi della fame di cui sopra in opere con fine sociale, ciò non vuol dire che non debbano essere equamente retribuite, ma indirizzate a creare posti di lavoro, la fame vera, quella di pane e cipolla di triste memoria della prima metà del 900 che io ho conosciuto, sarebbe mitigata. Con la cospicua ricchezza del risparmio privato si potrebbero attuare, o almeno iniziare, quella rivoluzione energetico/climatica ristrutturando gli immobili pubblici e privati. In tal senso sono innumerevoli le possibilità di intervento approfittando degli incentivi a tale scopo predisposti. In sostanza indirizzare ogni sforzo all’utile e al durevole e non al futile qual è lo sfoggio sfrenato del superfluo. Certo bisogna avere una visione diversa del bene comune. Non dico si debba rinunciare, per chi può, a un buon vestito di Armani che non dovrà essere dismesso dopo una stagione per il cambio di moda. 

Cambio argomento. Ho seguito in TV l’ultima puntata dello scontro tra Giletti presentatore e De Luca Presidente della Regione Campania tutto giocato, lo scontro, sui malati Covid e non Covid. Uno scontro surreale per il quale mi aspetto un deciso intervento del governo, auspicato anche dal Sottosegretario Sileri, presente, a por fine a tanta vergogna. Riassumo l’oggetto del contendere. De Luca dice: il governo non ci ha dato nulla. Giletti dice: Non è vero, vi sono stati dati 246 milioni. De Luca insiste nella sua asserzione e accusa Giletti di sciacallaggio. De Duca ammette di aver ricevuto 131 + 115 milioni, non 246 (131 + 115 = 246!?). Sul tragico si inserisce il comico. Giletti contrattacca portando documentazione ufficiale, confermata da Sileri, presente, che la Campaniaa negli ultimi mesi ha ricevuto pronto cassa 780 milioni oltre che forniture varie sanitarie. De Luca e il suo portavoce non si fanno trovare! A compendio Giletti ha mostrato una serie di filmati/inchieste sulle strutture sanitarie/ospedaliere campane che smentiscono platealmente le informazioni fornite dalla regione al governo per la stesura nazionale del piano anti Covid.

Tutto ciò ha indotto il sottosegretario Sileri a ipotizzare l’invio degli ispettori del Ministero della Salute. A riscrivermi alla prossima puntata! 

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