Il nuovo intervento legislativo del governo relativo al Covid aumenta la confusione derivante dal voler salvare la crisi sanitaria e contemporaneamente quella economica da quella creata, le nuove misure restrittive, l’aumenta. Nel clima surriscaldato si inserisce la rivalsa del “popolo” perché non sono stati attuati a tempo debito quei provvedimenti di prevenzione individuati e promessi. Durante l’estate le istituzioni si sono dedicate totalmente all’ottenimento dei fondi europei, che per l’attuale emergenza non sono utilizzabili. Salvo il MES, soldi europei disponibili ma rifiutati per ideologia. Non c’è dubbio che il “popolo” abbia ragione. Ma è altresi controproducente violare le regole anti covid, peggiorando ulteriormente lo stato pandemico.
A punire gli attuali incapaci parlamentari dovranno essere le prossime elezioni, ora dobbiamo solo comportarci con serietà e accettare le nuove limitazioni e far funzionare l’arrugginita macchina burocratica affinché i sussidi arrivino al popolo in tempi umani e no a “babbo morto”. Ribadisco però la confusione e le contraddizioni. Un esempio: il Governo ha emesso delle restrizioni con la possibilità che siano inasprite dalle Regioni, parlo delle scuole; a fronte di una direttiva regionale verso le lezioni a distanza il governo ha violentemente protestato per tale iniziativa. Salvo poi a distanza di giorni adottarla per tutta l’Italia. A fronte di tali atti quale fiducia può avere il “popolo? “. Sulla disponibilità per un aiuto immediato alla sanità di fondi, necessari per supportare gli ospedali già in affanno, sono mortificati nel timore di un contraccolpo alla compagine governativa. Innanzitutto sono le categorie deboli, anziani e ammalati non Covid, che vengono trascurate per i mancati adeguamenti sanitari. Forse nella cabina di regia si sta pensando, magari inconsciamente, alla soluzione Svizzera di non curare i contagiati al di sopra dei 75 anni?! Oppure proporre la protezione di gregge passando attraverso una strage dei più deboli. Fermiamoci a meditare.
Psost Scriptum: leggevo una storia del nazismo. Alla fine degli anni trenta una organizzazione statale tedesca raccolse in ospedali tra le montagne, lontano dagli occhi del mondo, migliaia di handicappati mentali e su questi sventurati ebbe inizio l’operazione “soluzione finale” seguita poi con gli omosessuali, zingari, ebrei, prigionieri di guerra e di fazioni politiche non gradite. Ora la prima scelta sono gli anziani?