diario dalla finestra di casa Nonno, parlami di te

23 ottobre 2020

23 Ottobre 2020

Oggi oscuriamo il Covid. Mi rivolgo alla fonte dei miei ricordi, il libro “Nonno raccontami di te” a pagina 71, dove rispondo alle domande: “Quanti lavori hai cambiato nella tua vita? Quali lavori hai fatto? Qual è la tua occupazione principale?”.

Come spesso faccio vorrei inquadrare i fatti nel contesto in cui sono nati o che li ha addirittura favoriti. Spesso la casualità li ha determinati. Infatti la mia non-scelta di lavoro è quantomai esplicativa. Siamo nel 1946, si stavano facendo i primi passi per riprendersi dai tremendi anni e danni della guerra. Le aziende, quindi il posto di lavoro, si stavano faticosamente riorganizzando, molti non avevano ancora un lavoro. In questo scenario, un industriale titolare di una grande azienda padovana, reduce da un campo di concentramento nazista, si è rivolto a un sacerdote, che aveva con lui condiviso il lager, chiedendogli di proporgli dei ragazzi da assumere per la sua fabbrica. Questo sacerdote ha girato la ricerca anche al parroco della mia parrocchia che ha indirizzato un bel numero di noi per quel lavoro. Come si vede non poteva esserci casualità più larga alla mia entrata in quel mestiere che mi accompagnerà fino al 2016, in forma attiva e diretta, e che ho proseguito fino a oggi in forma di studio/ricerca. Quanto detto sopra dimostra che la casualità può anche coincidere con quella che potrebbe essere stata una scelta consapevole. Però si può dire anche che sono riuscito a piegare una scelta dovuta al caso a una scelta specificatamente fatta per me! 

Certificato a come sono arrivato al mio primo lavoro, che è stato anche il mio unico lavoro, sia pure sotto tetti diversi mi appresto ora a descriverlo: trattasi di produrre in quantità industriali delle minuterie metalliche, cioè ricavate da nastri di metalli diversi, con l’utilizzo di stampi e presse predisposti alla trasformazione del nastro in oggetti in modo automatico, ad alta velocità, di qualità e costi competitivi.

Cosa sono le minuterie? Esempi: i bottoni automatici su una giacca a vento, gli occhielli per il passaggio delle stringhe sulle scarpe, i terminali di connessione per cavi elettrici o i connettori componenti il telefonino. È un mondo diffuso che trova suoi operatori nei suk, i mercati del Marocco, da cui il nome “marocchinerie”, ai sofisticati prodotti nella Silicon Valley in California. Ebbene mi sono adoperato nell’ambito di questi prodotti inizialmente come operatore diretto, operaio e successivamente collaudatore, progettista, dirigente, titolare d’azienda e infine consulente anche all’estero. Per ultimo in India. Con ciò ho risposto alle tre domande!

È opportuno però dettagliare alcuni punti sia temporali che tecnici. La prima parte, 35 anni, dove ho imparato il mestiere, fu in ZEDAPA dove inizialmente si producevano prodotti per calzature, marocchinerie, abbigliamento e i primi articoli tecnici per componenti elettrici, contatteria. A seguire minuterie nel settore automobilistico e poi nella componentistica elettronica. Con l’evoluzione dei prodotti si è maturata la mia posizione professionale da operaio a direttore di stabilimento.

Uscito dalla ZEDAPA ho diretto un’azienda in Lombardia costruttrice di stampi non solo per minuterie metalliche ma anche di plastica. Ancora un anno a Padova in un’azienda per la costruzione di stampi per stivali di plastica. Finalmente un’azienda in proprio per altri 29 anni sempre per la produzione di minuterie ma anche impianti completi per la produzione di paesi esteri e quindi relativa consulenza. Tutto ciò fino al giugno del 2016. L’avventura era iniziata nel 1946. È durata 70 anni.

Esiste però una coda a questo percorso. Nello svolgere le mie mansioni ho incontrato molti ostacoli sia organizzativi, i più difficili da risolvere, sia tecnici. Tra questi ne è rimasto uno parzialmente risolto, o meglio operativamente risolto, senza però una soddisfacente spiegazione teorica, senza una “formula” che desse accesso alla mia esperienza a un neofita. Ebbene dopo il 2016, ormai libero da ogni impegno lavorativo, ho studiato, ho cercato di scoprire questa “formula” utilizzando un vasto archivio cartaceo e con molti esemplari fisici, strisce degli stampi, provenienti da aziende diverse. L’archivio ben strutturato è disponibile. Dopo due anni di ricerche e studi con oltre un migliaio di ore ho finalmente trovato la “formula”. 8 ottobre 2020 19 ottobre 2020

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