diario dalla finestra di casa Nonno, parlami di te

22 ottobre 2020

22 Ottobre 2020

È il 22 ottobre, giovedì. La situazione si sta caricando, la tensione è palpabile. Si teme di perdere il controllo nonostante i numeri siano lontani da quelli di marzo. Ci sono molte variabili, diversità tra numeri, tempi, sensibilità e suscettibilità di tutti noi. Pensavamo fosse una meteora, sta diventando una piaga d’Egitto che si protrae nel tempo. Attendo altri segnali per chiarirmi le idee.

Vado ancora pescare nel libro “Nonno raccontami di te” a pagina 91: alla domanda “Cosa ti rende più orgoglioso dei tuoi figli?” La risposta è “aver trovato la strada”. 

Come è storicamente dimostrato la vita non ha un andamento unidirezionale, non è solo bianco o nero. I fatti di ognuno si intrecciano con gli eventi della società in cui viviamo e sempre di più con gli altri e con tutto il mondo, volenti o nolenti, grazie anche alla semplificazione delle comunicazioni. Da tutto ciò ne esce una melassa di storie e conseguenze imprevedibili. In questo contesto il calcolo delle probabilità che i nostri progetti di genitori si realizzassero erano impossibili. Così come saranno stati improbabili i sogni dei miei genitori su di me. Forse i miei genitori, forgiati in un periodo storico tragico, non avevano ambito a traguardi particolarmente ambiziosi, perciò forse, li ho soddisfatti. Noi sull’onda del boom economico abbiamo designato obiettivi difficili da raggiungere non tanto per le disponibilità economiche, che c’erano, ma per la insufficiente preparazione culturale. Un esempio sintomatico: perché la seconda o terza generazione di industriali di industrie sorte da uomini fai da te, forti di volontà e sacrificio sovrumani ma scarsi di preparazione culturale, falliscono?

Forse sono fuori tema. Quando i miei figli erano bimbi pensavo: darò loro modo di studiare, di frequentare buone scuole, preparandoli al mondo, armati del sapere. Equazione semplice semplice. Invece nel momento cruciale, l’adolescenza, è scoppiato il ’68, il conflitto sociale, le BR. A questa crisi esterna, si aggiunsero i contrasti sul modello di vita tra me e la nonna Franca. In questo clima irrequieto i figli, non ancora maturi, hanno fatto scelte sbagliato o perlomeno azzardate. Da questo scenario burrascoso nel quale eravamo caduti, genitori e figli, con tanta buona volontà e un pizzico di fortuna abbiamo risalito la china, con molta fatica e qualche ammaccatura, fino a ritrovare un buon equilibrio tanto da costruire un ambiente sufficientemente sereno alla crescita dei nipoti dei quali siamo contenti.

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