L’informazione tentenna. Sul dilemma scuola siamo in territorio sconosciuto, troppe variabili un gioco: il numero delle persone coinvolte, alunni, insegnanti e il mondo scolastico in toto e conseguentemente le famiglie, allargando a dismisura il numero, i trasporti. Ma più ancora la naturale irrequietezza e incoscienza dei giovani, che ben poco si riesce a controllare. Pertanto questo fenomeno va affrontato con il massimo dell’apertura mentale, evitando recriminazioni se molte cose non andranno per il verso giusto. Mentre ogni deviazione degli adulti va repressa. Vanno escluse o drasticamente ridotte le attività non essenziali. Le vacanze non andrebbero giustificate solo per le restrizioni sopportate e sulle discoteche e i pigia pigia nelle piazze si dovrebbero usare gli idranti!
Mi richiamo alle lapidarie parole del professor Galli: “Deve muoversi solo l’essenziale!”, non si può scambiare un ballo con una vita umana.
Mi hanno colpito alcuni titoli di giornale: tre quarti dei contagi sono a trasmissione familiare, per uno che sgarra tutti pagano, magari di più se vecchi; la Costa Azzurra paga d’estate senza limiti, come la Sardegna; la chiusura totale in Italia ha salvato molte regioni del sud grazie all’isolamento dei grandi focolai importati nel nord; la riapertura degli stadi non è pensabile, come quella dei locali di aggregazione. Qualcuno confonde il non-senso con la libertà: ignorare il buon senso non è il risultato della secolare cultura della libertà britannica bensì la scelta di Boris, un omuncolo sulla cui coscienza pesano molte vittime. Ha posto l’obiettivo dell’immunità di gregge a Sacro Graal!