Secondo giorno di scuola. Dal mio punto di visione sul portone della scuola colgo particolari curiosi. Oggi la quasi totale mancanza di genitori, solo 4, ha consentito al personale scolastico di dare un’ordinata disposizione agli alunni sul marciapiede per l’attesa all’entrata. Certo non si è potuto distanziarli, la coda sarebbe stata di 300 metri, almeno non si sovrapponevano. Hanno consentito il parcheggio delle biciclette.
All’apertura entravano in fila indiana, qualche ingorgo, penso che l’esperienza nei giorni a seguire rimedierà. Dirò ora dei pochi genitori: una nonna era giustificata perché portava il nipote autistico consegnandolo al responsabile. Gli altri erano spaesati, imperterriti guardavano la lunga fila che si snodava anche dopo che il figlio era sparito alla vista. Solo quando il portone è stato chiuso lentamente se ne sono andati. Qual è la ragione di un comportamento così incomprensibile?
Dal libro “Nonno raccontami di te” oggi darò la risposta alla domanda di pagina 93: “Qual era la cosa che ti piaceva di più? E cosa ti piace oggi?”. È l’ultima della triade, le prime due il 12 e 13 settembre nel diario dalla finestra di casa.
Di molte cose ho goduto, non solo di quelle relative al tempo libero, allo svago, alle ferie, ma anche di quelle legate al lavoro e alla famiglia. Da ognuna di questa somma di cose ho tratto piacere. Dovendo fare una scelta, prospetto “il viaggio”. Questo non vuol togliere nulla ai tanti altri aspetti del mio vivere. Ho una scaffalatura contenente documentazione, programmi, guide, illustrazioni, a volte il diario, relative a 200 viaggi. Viaggi da 2 fino a 20 giorni e un buon numero di un giorno, sempre completi di indicazioni! Oltre a questi sono archiviati nella memoria quei viaggi fatti a titolo personale, di lavoro o con la famiglia, con gli amici più cari di cui non c’è traccia scritta. A volte rileggo di qualcuno di quei viaggi documentati e ne rivivo l’esperienza.
Per il futuro ho rinunciato al viaggio, non sono più in grado di deambulare, mi accontento di viaggiare con le letture, con i film, con la fantasia sulle ali di quanto vissuto. Da un po’ di tempo ho intrapreso il gusto dello scrivere. È meraviglioso scoprire ogni cosa archiviata nella testa e riversarla sulla carta. Chi sa mai che qualcuno leggerà queste scritti e potrà trarne esperienza. Nei miei sogni immagino che un giovane mi chieda: mi racconti un tuo viaggio? Si! Una grande carta geografica per seguirne il percorso, il diario come guida mnemonica, lasciando il resto alle emozioni del racconto vocale.