diario dalla finestra di casa Minuterie Letterarie

1 settembre 2020

1 Settembre 2020

Restiamo in attesa dell’evolversi della pandemia. Sballottati come siamo tra i fautori del “tutto bene Madama Dorè”, nel pieno della rivoluzione, e quelli del “tutto da rifare” di Bartali il toscanaccio. 

Dal quaderno “Minuterie letterarie” dirò di quel sentimento che non conosce lo scorrere del tempo e dei luoghi. L’arte di parlare d’amore.

Dal mondo Omayyade, del vicino Oriente. Poesia d’amore, di Jamil, poeta morto nel 701.

Lo spirito mio si è avviato al suo prima che fossimo creati, e dopo che fummo gocce maturanti alla vita e nella culla. Crebbe con noi, crescemmo e vigoreggiò gagliardo, né, quando morremmo, romperà fede al patto giurato, ma sopravviverà a ogni ulteriore stato, e ci visiterà nella tenebra della tomba e del sepolcro. Vento di settentrione, non mi vedi tu vaneggiante d’amore e visibilmente stremato? Domani un soffio dell’aura di Bathna, e fai grazia di spirare sopra Giamil; e dì a lei “piccola Bathna, basta all’anima mia poco di te, o più ancora del poco”. Giuro che non ti scorderò sinché brillerà un raggio di sole ad Oriente, sinché un miraggio ingannerà nello sconfinato deserto. Fino a che rilucerà una stella sospesa nel cielo, e foglieranno i rami degli arbusti del Loto…

Dal Celeste Impero. “Il libro delle odi”, Stringendo il nodo.

Con quanto amore ho legato i fastelli! Le tre stelle scintillano nel cielo. 

Oh che serata è questa! Davanti a me ci sta l’amore mio: tu, tu! Che ne farai dell’amor tuo? 

Con quanto amore abbiamo raccolto il fieno! Le tre stelle ci illuminano l’angolo sporgente della casa. 

Oh che serata è questa! Finalmente ci uniamo. Oh noi, oh noi! Che faremo della nostra riunione? 

Con quanto amore potrai gli arboscelli! Le tre stelle sfavillano sull’uscio. 

Oh che serata è questa! Davanti a me Io vedo la mia bella: tu, tu! Che ne farai della tua bella? 

Dalla Cina. “Un canto all’estasi”, di Li Po. Ascoltando la Mandola di un prete buddista. 

Ha una mandola il prete buddhista di Chou: scende dalla montagna dei sopraccigli verso ponente, e la suona per amor mio.

I suoni vibranti somigliano al brusio d’una foresta di pini rossi mossi dal vento. Come se uscisse lavato dall’acqua d’un fiume il mio cuore si sente purificato.

La dolce melodia s’unisce ai rintocchi d’una campana lontana. Insensibilmente scende attorno il crepuscolo e i monti si smussano nella nebbia leggera.

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