Ho fatto una riflessione notturna su come prepararsi alla vecchiaia. In gioventù e poi più avanti negli anni, e ancora alla soglia della vecchiaia posta lì a 60 anni, come una sbarra del dazio, ci trovavamo come formazione culturale a disquisire sul come affrontare la vecchiaia con le sue prevedibili difficoltà, a volte molto serie. Un aneddoto: un paio di nostri amici spesso contestavano quando venivano proposte attività particolarmente pesanti giustificandosi di non minare la nostra salute visto che ne abbiamo una sola!
I momenti difficili ci sono dati, nella vecchiaia, dalle malattie e quindi la necessità di imprimere nella nostra mente fortezza, pazienza, rassegnazione, fede. Ricordandoci altresì che per un qualche motivo dobbiamo pur morire. Si parlava di economia, dobbiamo essere formiche finché siamo nell’estate delle nostre forze! E poi coltivare interessi, i più diversi, a ché quando ci mancherà il mondo del lavoro non entrare nel vuoto con il rischio di essere risucchiati dalla depressione. E coltivare l’amicizia. Si possono elencare altri interessi ma già questi sarebbero sufficienti a tenerci vivi. Si sa che il mondo è lastricato di buoni propositi ma che nei dettagli si nasconde la coda del diavolo come dirò! In quegli incontri in preparazione della terza età ci mettevamo serietà e impegno. Ricordo che facemmo anche un seminario.
Ora che sono ben oltre la terza età, anzi in piena quarta, posso dire che quanto ipotizzato ci fu utile perché quelle limitazioni, difficoltà, malattie mie e di famiglia, si sono avverate e mi pare di cavarmela senza gloria ma anche senza ignavia. Non avevo previsto quel dettaglio nel quale si è infilata la coda del diavolo. Piccola premessa: ho sempre avuto molta vicinanza con il sonno, ogni occasione era buona per schiacciare un pisolino. Nella terza età ho avuto problemi di prostata, benigni, quindi senza ricadute sulla salute. Con l’andar del tempo la necessità di scaricare i liquidi di scarto e con urgenza a ritmi di 75 minuti, particolarmente nottetempo. Vi assicuro che è dura lasciare il cuscino per il bagno e con urgenza! Sembra una cosa da riderci sopra ma a lungo andare è una “rottura”. Non ci farò il callo! Qualcuno mi dirà che ci sono altri modi di affrontare il problema tipo pannoloni eccetera. Li tengo di scorta per la quinta età visto che sto vivendo la quarta. Buon viaggio.