diario dalla finestra di casa

30 agosto 2020

30 Agosto 2020

Ieri la nostalgia dell’amore per il mondo indiano. Oggi la nostalgia del tempo che scorre nell’antica poesia cinese. 

Poemetto in musica. Teu – Dinastia dei Sung 960-1278 d. C.

Nel cielo, nuvole azzurre, in terra fogliame di incendio, il colore d’autunno si fonde col colore di onde nascenti. .E in alto galleggiano isole di vapore turchino. Il cielo col fiume infinito si mescola. Ed impassibili le erbe odoranti si estendono di là dal sole inclinato? Insidiosa, ogni sera, la nostalgia perseguita la mente del pellegrino; se non lo protegge un soave sogno, in un sonno profondo: la luna piena – l’alto padiglione solingo -“non t’appoggiare al balcone!…” e il vino, nel cuore spezzato, allora si muta in lacrime grevi di molti rimpianti. 

Fan Tchong – yen 989 1052 d.C. – Il mio voto – Li Po dinastia dei T’ang 618-905 d. C. 

Il fiume giallo corre all’oceano dell’est, il sole scende verso il mare dell’ovest. Come il tempo l’acqua fugge per sempre, non arrestano mai la loro corsa. Con giovinezza scompare la primavera, l’autunno giunge coi miei capelli bianchi. La vita umana è più corta di quella di un pino che meraviglia. Se la bellezza fugge e fugge la forza? Perché non posso inforcare un drago celeste per respirare essenza di Luna e di Sole e divenire immortale? 

-Dimmi un poco-Dimmi un poco, che può desiderare un uomo più che sedersi solo, sorseggiando il suo vino? Vorrei mi venisse gente a discutere di filosofia e non l’agente del fisco che viene raccogliere le tasse! I miei tre figli vorrei ammogliati in buone famiglie e le mie cinque figlie unite a mariti costanti. Transiterei allora, adagio, cent’anni felici e non avrei bisogno alla fine di un paradiso. Wang chi – VII send colo d. C. 

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