diario dalla finestra di casa Minuterie Letterarie

29 agosto 2020

29 Agosto 2020

Tratto da “Incredibile India”

“Nuvolo Messaggero” di Kalidasa, massimo poeta indiano del IV – V secolo, è un poema amoroso che si svolge in 111 sonetti. Troppo lungo per trovare posto tra le “Minuterie letterarie” ma troppo importante per non lasciare una traccia quale stimolo alla sua lettura. 

Dalla prefazione del Boccali accenno ad una presentazione: “Nuvolo messaggero” è il poema della lontananza, del desiderio struggente. La vicenda racconta di uno Yakṣa, servitore di Kubera dio della ricchezza, che è condannato a un anno di esilio … lontano dalla sposa stupenda. … Sono passati 8 mesi, un nuvolo si avvicina al solitario Monte Ramagiri del Sud dell’India dove trascorre l’esilio. Yakṣa decide di affidare al nuvolo un messaggio per la sua sposa. Qui di seguito trascrivo 5 dei 111 sonetti per sollecitare la lettura dell’intero poema.

Sonetto 1 Uno Yakṣa, svagato nel suo compito, perso il potere per la maledizione del signore, lunga un anno, difficile per la lontananza dall’amata, faceva dimora nelle solitudini del Ramagiri, le acque sacre per i lavacri della figlia di Yanaka, gli alberi dalle ombre morbide.

Sonetto 2 Su quel monte, diviso da lei delicata, l’innamorato, passati diversi mesi, spoglio il polso per la caduta del bracciale d’oro, l’ultimo giorno di Āṣāḍh vide un nuvolo cingere il declivio, simile ad un elefante che si chini a giocare con un monticello di terra.

Sonetto 4 Avvicinatosi il nuvolo, al fine di confortare la vita della sposa facendole portare da lui notizie della sua salute, preparatagli un’offerta di freschissimi fiori di gelsomino, lieto gli diede il benvenuto con parole accompagnate dalla gioia.

Sonetto 5 Che rapporto c’è fra un nuvolo, mescolanza di fumo, fuoco, acqua, vento e i termini di un messaggio che devono venire intesi da esseri vivi, forniti di organo di senso? Ma senza tener conto di questo per l’ansia, il servo di Kubera lo implorò: chi è tormentato dall’amore certo suscita pietà sia nelle creature dotate sia in quelle prive di ragione.

Sonetto 109 Dall’offerta di questo segno riconoscendo che io sono fedele, amore dagli occhi neri, non essere sospettosa verso di me per le chiacchiere della gente, ti dicono che gli amori diminuiscono per la lontananza; invece, mancando il godimento, cresciuta l’emozione nel desiderio delle cose amate, diventano un tesoro di affetti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *