Il nostro medico, la dottoressa Bressan, è venuta a vedere lo stato di salute di due vecchie pecore malandate. Credo proprio che non ci tenga a perderci, eppure non produciamo né latte, né lana, né agnelli. Ci vuole bene. La nonna l’ha trovata “un ben de Dio”. Vero è che è davvero sorprendente viste le condizioni in cui l’ospedale ce l’ha riconsegnata i primi di marzo a seguito di un ricovero disastroso, eravamo ai primi giorni del Covid. La dottoressa dà un’occhiata anche a me. Comincia auscultando l’unico consunto cuore che ho. Si attarda, ausculta davanti e dietro e conclude: è meglio fare qualche esame accompagnando la frase di rito “niente di grave, è meglio guardare!” Ci siamo dico io? Dopo un paio d’ore la mia macchina da guerra sanitaria condotta dalle figlie ha già in mano l’elettrocardiogramma. Immediato invio per l’etere dell’esito, la pronta risposta: è opportuna una visita di approfondimento. Il cardiologo è in ferie. Aspettiamo. Tutto ciò per dire che non c’è verso di annoiarsi!
Sulla pandemia ho detto a lungo nei giorni scorsi. Vi invito a leggere Milena Gabanelli sul Corriere della Sera odierno a pagina 8, uno scritto da par suo che da solo potrebbe essere il programma sull’uso dei fondi europei sia dal punto di vista strutturale sul territorio ma ben più per un radicale intervento culturale sulle persone, e qui la scuola avrebbe un ruolo fondamentale, per imparare a rispettare la propria e l’altrui vita.
Visto che avete letto la pagina 8 del Corriere soffermatevi a scorrere la pagina 9 su quanto dice Federico Fubini sul “Decreto agosto”. Sorprendente!