Oggi racconto di un insolito, per noi, matrimonio, tratto dal diario “Un viaggio a Malta”.
L’isola di Malta è una nazione eminentemente di religione cristiana cattolica, e va sottolineato, anche praticante, pertanto sono vive e vissute le usanze, i riti, costumi, il folklore, quali processioni, feste patronali, riti tradizionali. Si dice che nelle isole dell’arcipelago maltese ci siano 365 chiese, una per ogni giorno dell’anno. Tutti questi eventi vengono vissuti con una partecipazione corale. Ho evidenziato l’aspetto comunitario generale per descrivere nel dettaglio il matrimonio come un evento importante per la comunità.
Battesimo a Malta
Mio nipote Carlo alla nascita non è stato battezzato. Quando hanno deciso, Carlo e Brenda, di sposarsi, ovviamente con rito cristiano, si è posto il problema di organizzare il battesimo. A Malta è stato preparato con una particolare procedura: accurata conoscenza dei principi fondamentali della cristianità, con lo studio dei Testi sacri e una partecipazione ai riti. Noi nonni saremo stati i padrini del battezzando.
La settimana di Pasqua del 2018 ci siamo trasferiti a Malta e presso la chiesa di Santa Maria Ausiliatrice della Grotta si sono svolte le formalità burocratiche per il battesimo di un adulto. Noi nonni, in quanto padrini, fummo sottoposti ad indagine, con certificato di battesimo e di matrimonio e domande relative a questo Sacramento. La cerimonia vera e propria, con infusione dell’acqua benedetta, è stata celebrata durante la Messa di Resurrezione del Sabato Santo, che si è svolta invece nella cattedrale di San Giovanni dei Templari in La Valletta, con una imponente celebrazione tenuta dall’arcivescovo di Malta Monsignor Scicluna, presenti anche le autorità. Una cerimonia festosa con processione, luci per le strade, inni d’organo e la presenza di uno stuolo di sacerdoti impaludati a festa. Nell’occasione ci sono state date le informazioni sullo svolgersi del matrimonio, sul modo di vestire degli sposi, i loro genitori, i testimoni, affidandosi ad una sartoria specializzata, con vestiti anche a nolo. Per affinità di comportamento mi ricordo in un mercato in Cambogia un grande negozio aperto di scarpe a nolo per le grandi occasioni del popolo!
Matrimonio a Malta
Siamo ora al giorno del matrimonio, nel febbraio del 2019, purtroppo in un contesto meteorologico tutt’altro che favorevole all’abbigliamento previsto: il giorno successivo avremmo avuto una mareggiata con onde di 9 metri. Ma l’amore supera ogni ostacolo! La cerimonia si svolse nella chiesa del convento domenicano di Santa Maria Ausiliatrice della Grotta. Il rito si svolse in maltese con riferimenti in italiano e con una forte partecipazione di amici locali e di italiani, parenti e amici e un gradito ospite americano.
A seguire una grande festa in una bella villa secondo usanza locale. Il rinfresco-pranzo, per noi insolito, in una forma di self-service che ha permesso la conversazione tra i commensali, creando convivialità che altrimenti si sarebbe potuta chiudere per clan. Il servizio perfetto era garantito da un continuo viavai di camerieri con vivande diverse. I beveraggi invece erano fruibili al banco, nella speranza che fossero più possibili limitati a che non si degenerasse! Com’è usanza, i doni di nozze, in forma di denaro, sono stati consegnati in busta chiusa all’inizio della festa. Gli invitati furono circa 300, ho trovato interessante osservare il comportamento dei giovani di tutti in un contesto così eterogeneo. La festa si inquadra nelle usanze dell’area mediterranea. Senza per questo evocare gli assurdi matrimoni che portano al parossismo il folklore indiano.
Ho vissuto questo avvenimento pensando a quanto è piccolo il mondo nonostante si cerchi di chiuderlo con barriere etniche, economiche, culturali.
Toni Schiavon, “Mi sono sbottonato!” Libro secondo, numero 123