Libro II Mi Sono Sbottonato!

Viaggio in Cina, 15-29 maggio 2001

29 Luglio 2020

Venezia-Francoforte-Pechino. Operazioni aeroportuali normali. Aereo stretto, viaggio buono. Suggestivo guardare la Terra da lassù, sensazione di guardare il presepio, di giorno tutto è piccolo, di notte i grappoli di luce sembrano un firmamento alla rovescia.

16 maggio “Il Tempio del Cielo”

  • Impressioni: caldo, folla ovunque, cielo opaco, anzi, non il cielo ma una coltre di una strana nebbia, lo smog. Sarà una costante su tutte le città e conglomerati.
  • Il tempio è maestoso in tutte le varie parti marmoree ma particolarmente il fabbricato a pagoda, a gradoni in legno non chiodato. Brillanti i colori all’esterno, le tegole blu, anche l’interno è un caleidoscopio.
  • Piazza Tienanmen. Enorme ma fredda, sempre popolosa. La Città Proibita, luogo del potere. A enfatizzare l’imponenza il fatto che sia rinchiusa da alte mura senza uscite, salvo il lato che dà sulla piazza. Questo complesso abitativo fatto per i potenti accumula il meglio dell’arte espressa per secoli. Tutto sorprende.

17 maggio “Mutianyu e la Grande Muraglia”

  • Vista con gli occhi odierni è un’opera grandiosa, come furono le piramidi egizie, anche se la storia ha dimostrato che non fu sufficiente a realizzare la protezione dalle invasioni. Anche qui folla, bancarelle, l’industria del turismo.
  • Tombe Ming: vale la pena vederle ma solo una è stata scavata su 16. 
  • Rientrati in Pechino abbiamo fatto un giro sulla strada degli antiquari, ci sono cose bellissime, anche antiche. Prezzi alti. Ho acquistato 4 formelle intagliate.

18 maggio “Pechino-Datong”

Sette ore di vetrina sul mondo contadino con un treno a 50 km all’ora, che mi ha consentito di capire che la Cina è una civiltà contadina, il popolo è in simbiosi con la terra. Lo dicono la lavorazione del terreno fatto di piccoli appezzamenti ricavati tra un susseguirsi di colline a volte rocciose. La struttura del suolo costituito dal LESS, polvere portata dal vento dei deserti del nord, Mongolia e oltre, che ha formato In certi punti uno spessore di centinaia di metri. È un terreno fertile che necessita però di un lavoro ciclico di scavo dopo lo sfruttamento. Si vedono ai lati dei campicelli dei gradoni di terreno da sbancamento. Piccoli villaggi ortogonali ordinati, Taoismo, casette a due spioventi, essenziali, non intonacate, sicuramente una società molto povera. 

19 maggio “Datong”

Datong è una città industriale, un milione di abitanti, periferie degradate. Folla, dà impressione di laboriosità. Notevole impressione la presenza del carbone, lignite: è ritenuto il deposito di carbone più grande al mondo. Perciò la sua presenza è ovunque, e mi spiego: ogni palazzone di una decina di piani ha dinanzi la porta d’entrata una montagnola di antracite da cui ogni inquilino prende quel che gli serve. Conseguentemente dalle centinaia di camini dei condomini esce fumo nero e pesante, in quanto l’antracite è quello che noi vecchi chiamavamo carbon vergine che veniva utilizzato nelle cokerie per estrarre il gas casalingo. Quindi il carbone oltre che nell’aria è presente anche nell’acqua del fiume, dei fossati. Ho visto innaffiare i piedi di alberi da frutto con l’acqua nera di carbone prelevata dal fossatello adiacente. 

19 maggio “monastero Shanhua, i quattro guardiani, la torre del tamburo e campana, 5 Buddha e 12 seguaci”

  • Il muro dei Nove draghi: un lungo muro di 45 metri x 5 di altezza ricoperto di ceramiche che riproducono i draghi. In questo luogo va inserito un pezzo di colore da me descritto a pagina 60 del libro “Mi sono sbottonato”.
  • Il monastero Huayam, importante per gli armadi contenenti i sutra, libri di massime del Buddha. Un museo di reperti fossili.
  • Grotte di Yungang, sono 53 con 5000 statue: notevoli.
  • Pagoda di legno: è la più grande e antica della Cina costruita senza chiodi. 

Camminando per il centro ci siamo imbattuti in un locale finestrato dove una trentina di bimbi scrivevano con i pennarelli. Era un doposcuola, dove un vecchio pensionato insegnava l’arte antica della bella scrittura.

20 maggio “Datong-Pechino”

Viaggio di ritorno in treno, lungo il percorso le fermate alle stazioni erano frequenti. Si è potuto vedere la varia umanità contadina che si muove tra le vicine stazioni per le molte esigenze, commerciali, scambio di cose, forse mediche amministrativa eccetera. Non c’è dubbio che a leggere la vita del treno, nel treno, intorno al treno, si impara molto. Siamo rimasti fermi una decina di minuti all’entrata di una stazione spostandoci di qualche metro ogni tanto. Sul binario accanto c’era un treno fermo che serviva da abitazione mobile per i lavoratori addetti alla manutenzione della linea ferroviaria. Era dotato ovviamente di vagoni letto, ristorante ma anche giochi, ping pong, palestra, lettura. 

21 maggio “Pechino-Zhengzhou”

Albergo buono, passeggiata al giardino: ginnastica, concerto, biliardo, ping-pong, pattinaggio, attrezzi ginnici, pesca sul lago. La città è simile a Pechino: smog, folla, auto, bici-bici-bici, bancarelle ma anche vicoli, ghetti. 

22 maggio “Zhengzhou-Kaifeng

  • La pagoda di ferro, 53m, 13 piani, la più antica in Cina 
  • Quartiere ebraico 
  • Xiangousi: monastero del primo ministro del 500, musica-bonsay
  • Longting: Padiglione del drago 
  • museo: interessante 

23 maggio “Zhenzhou-Luoyang”

  • Dengfeng: villaggio Groeheng: osservatorio astronomico.
  • Songyeta: pagoda in mattoni intonacati
  • Shaolin si: Monastero Della piccola foresta, arti marziali, esibizione esibizione degli studenti; 1500 alunni nella cittadina
  • Foresta di Stupa – 240 tombe di monaci
  • Molti steli di domatori importanti a Shaolin Si.

24 maggio “Luoyang”

  • Longmen Shiku: grotte buddiste meno belle di Yungang a Datong.
  • Negozio di figure di carta, arte (acquisto cavalli di ceramica).
  • Pranzo cinese ottimo. All’entrata teca per tartarughe, serpenti, rospi.
  • Baimasi, monastero del cavallo bianco folla. Bello.
  • Tombe Han: museo di tombe a nord della città, ce ne sono 22000. 

25 maggio “Luoyang – Xi’an”

  • Visita città vecchia: spezie, carne, pesce, fiori, alghe, ferramenta ecc..
  • Ore 13:00 treno paesaggio: pianura/montagna. Loess, terrazzamenti piccolissimi, più grandi nell’ondulato. Come per Datong. Grano, frutta e verdure.
  • Ore 19:00 a Xi’an: folla, folla, folla. Albergo e cibo buono.

26 maggio “Hi’am”

Osservo le mura di cinta possenti alte 12 metri, spesse 12 metri con torri di guardia e quattro porte. Visitiamo il monastero (non aperto) della Piccola Oca Selvatica e il monastero (aperto) della Grande Oca Selvatica: imponente, tre padiglioni con dipinti murali e bassorilievi. È molto grande. Pranziamo nella zona dell’esercito di terracotta: folla, centinaia di autobus, ristorante buono con 500 coperti a ciclo continuo. Tempi contingentati.

Le meraviglie viste giustificano da sole il viaggio in Cina, nonostante una affluenza tipo catena di montaggio e una folla immensa. Lo scopritore della prima fossa dell’esercito di terracotta, un contadino con l’aratro, mi ha firmato il libro (vedi firma sull’album foto).

27 Maggio “Xi’an”

  • Museo Shaanxhi 
  • Museio delle steli
  • La grande moschea
  • Quartiere musulmano 

ore 17:00 volo per Shanghai; 19:45 arrivo; 20:15 albergo ex Sherathon: cena migliore del viaggio. 

28 Maggio “Shanghai”

Abbiamo visitato il tempio di due Buddha di Giada e il magnifico museo di Shanghai. Due passi su via Nanchino e pranzo, passeggiata sul Bund e nella Città vecchia con il Giardino Yu.

Il 29 maggio eravamo di ritorno a Venezia via Francoforte.

Toni Schiavon, “Mi sono sbottonato!” Libro secondo, numero 111

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