diario dalla finestra di casa Libro II Mi Sono Sbottonato!

29 luglio 2020 “Un viaggio a Malta”

29 Luglio 2020

Sulla pandemia c’è fibrillazione tra chi vede il bicchiere mezzo pieno e chi mezzo vuoto. Già questa interpretazione è motivo di preoccupazione. Aspettiamo speranzosi!

Oggi propongo uno scritto tratto dal mio diario di viaggio.

Un viaggio a Malta, 12-28 agosto 2015

Alloggiamo a Zebugg, tipico paese con architettura delle isole mediterranee. Strette tortuose viuzze tra alti fabbricati e muri di cinta che nascondono giardini e orti interni, tetti a terrazza. Sul lato strada, i tipici poggioli chiusi e finestrati. Le stradine sono percorse da una brezza continua che mitiga il sole implacabile. La temperatura si aggira costantemente sui 30 gradi.

La morfologia del territorio e l’architettura ricordano i nostri paesi del Sud negli anni ’50-’80 del secolo scorso, vi si legge la storia dei suoi abitanti. Certo, attorno ai paesi ci sono insediamenti abitativi e industriali moderni, in particolare per soddisfare la richiesta turistica fortemente sviluppatasi grazie alle magnifiche e selvagge coste ed un clima favorevole per quasi tutto l’anno. L’ambiente è fortemente antropizzato, con una presenza di auto impressionante in una rete viaria contorta per la morfologia del terreno segnato da forre e colline. Esistono anche spazi disabitati perché non coltivabili.

La limitata attività agricola si attua su piccoli terrazzamenti da cui si ricavano ortaggi piuttosto ruspanti che trovi sui mercati delle piazze dei paesi. I banchi dei contadini con i loro prodotti ancora sporchi di terra e di dimensioni diverse mi ricordano molto i nostri mercati negli anni cinquanta del Novecento o dei paesini del Sud ancora oggi. Il cliente si sceglie la merce da sé, sottolinea la carenza idrica che viene soddisfatta desalinizzando l’acqua del mare.

Il turismo, oltre che balneare, riguarda molte importanti presenze: i siti preistorici e protostorici, Fenici, Romani, arabi e quelli medievali, preponderanti per la presenza dei Cavalieri di Malta che hanno avuto l’isola loro patria per lungo tempo. Anche in tempi recenti la storia ha percorso le rotte maltesi. Malta è stata per millenni al centro dei traffici delle civiltà occidentali con l’Oriente.

Attualmente la vitalità di quest’isola è rappresentata dall’aeroporto che, ubicato per forza di cose in mezzo all’abitato, fa sentire fisicamente la sua presenza. In certi momenti decolli e arrivi sono ogni pochi minuti. Tra tanto fragore si inserisce continuamente il suono delle campane della vicina chiesa madre a segnare le ore evangeliche: la terza, la sesta, la nona eccetera, le ore canoniche, le mezz’ore, i quarti, le messe, le funzioni, e forse altri segnali che la cattolicissima Malta ancora vive. Tutto è fortemente condito, come dirò più avanti, dal bombardamento diurno e notturno dei mortaretti. Tengono compagnia agli abitanti! A ridosso della chiesa, uno spazio alberato protegge le bancarelle del mercato come già detto. Ottimo il pesce. Le viuzze sono percorse dalla brezza che la collaudata architettura araba crea. Le costruzioni sono di tenera pietra locale che assume una colorazione diversa nello svolgersi del giorno. Ovunque capannelli di uomini seduti che si spostano con lo spostarsi dell’ombra. Le donne confabulano spostandosi tra i banchi del mercato.

Oggi 14 agosto andiamo al mare a sud ovest. Costa rocciosa, una piccola piscina chiusa da un promontorio quasi a coprirla, paesaggisticamente incantevole. Alla sera, a Mosta, un grosso paese, per la Festa dell’Assunta, abbiamo l’esperienza delle feste religiose. La chiesa riproduce il Pantheon Romano; ricoperta di luminarie, folla immensa, fuochi artificiali, bancarelle sulle vie adiacenti a corona della processione seguita da una folla di fedeli e varie corporazioni. Ho memoria di un’analoga processione per Sant’Antonio a Padova il 13 giugno negli anni 50. Il 15 agosto visitiamo al centro dell’isola il vecchio aeroporto di guerra con adiacenti costruzioni militari a tunnel semicircolari utilizzate per materiale bellico e truppe nascoste da un folto bosco di pini marittimi. Molte di queste sono state riadattate a zona artigianale prettamente turistica: vetreria, merletti, sculture in legno e pietra, filigrana e uno zoo. Un aneddoto sulla cattedrale di Mosta: una bomba sganciata da un aereo italiano nella guerra 1940-45, non esplosa, ha forato la cupola piantandosi dietro l’altare. Ho raccontato ai parenti maltesi di Carlo, mio nipote, che un mio cugino durante la guerra ha volato spesso su Malta per bombardare il porto e l’aeroporto.

La Valletta: la città sorge su un alto sperone di roccia a protezione del Porto, con il poderoso forte Sant’Elmo, oggi museo di guerra e ha pagato un grosso contributo di vittime umane e di distruzioni abitative. Nella rupe erano state scavate una miriade di caverne anti bombardamento. Voglio tradire l’importanza della presenza dei Cavalieri di Malta per la cultura e lo sviluppo dell’isola. I crociati erano nobili provenienti da tutte le nazioni europee che portarono le loro conoscenze e ricchezze, ne sono testimonianza la cattedrale di San Giovanni, gioiello artistico che non ha nulla da invidiare alle altre capitali europee.

Alcune considerazioni: Malta è un amalgama di culture di almeno 5000 anni con alcuni episodi anche precedenti. La lingua è un miscuglio di vocaboli arabi, italiani, siciliani, assemblati nell’inglese con parole da tutto il bacino Mediterraneo. Il susseguirsi di varie dominazioni ha lasciato segni indelebili, come detto, sulla lingua e costumi e in particolare sull’architettura. Il diario di questo viaggio è ben più esteso. Ho voluto trasmetterne lo spirito.

Toni Schiavon, “Mi sono sbottonato!” Libro secondo, numero 122

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