diario dalla finestra di casa

24 luglio 2020

24 Luglio 2020

Oggi pausa sulla pandemia! Propongo invece frasi raccolte qua e là che hanno svegliato la mia attenzione e che ho raccolto nel fascicolo “Scritti dimenticati”.

A pagina 7/1. Lo scrittore Richard Powell nel suo libro “Sussurro del mondo” ha dato voce agli alberi, metafora del vivere.

Scrive a pagina 592: “Un reporter ha chiesto a Rockefeller: quant’è abbastanza? E lui ha risposto: un po’ di più!”. Infatti, tutto quello che l’uomo vuole è mangiare, dormire, restare sobrio, essere amato e ottenere un po’ di più! Io soggiungo: è vero che quel po’ di più è la molla del progresso, ma è anche la fonte dei mali del mondo. La sfida per l’uomo deve essere conciliare i due fenomeni.

Sempre dallo stesso libro a pagina 594. “Il baobab. Durante 400 milioni di anni la pianta ha fatto prove per vivere nell’ambiente avverso in tutte le direzioni, alla ricerca del meglio, fino a trovare la soluzione accumulando tonnellate di acqua in sé per i tempi di carestia”. E ancora a pagina 625. “Ascoltando gli uccelli al mattino presto, discorrere in dialetti più diversi: battibecchi, ricordi, elogi, gioia e dispute territoriali”. Mi ha fatto piacere questa osservazione perché ricalca, o meglio io la ricalco, nel mio racconto “La passeraia” inserito nel libro “Mi sono sbottonato!” a pagina 62-67https://nonnotoni.com/2020/04/la-passeraia/.


A pagina 3/2. “Stoltezza delle ideologie”. In Provenza. Un ampio prato in leggero pendio prima di una certa salita ad un ventoso castello medievale. Qui si svolse una tragica battaglia finita con la strage dei Catari, i puri, per mano della chiesa. Entrambi portatori di amore. Com’è possibile? Dov’è l’errore?


A pagina 3/1. Libro antico, emozione. Siamo in un castello nel senese, in una stanza luminosa aperta sulla campagna punteggiata da solitari austeri cipressi immersi nel giallo dei girasoli. Una piccola e magnifica biblioteca, il conte bibliofilo incallito ci descrive i suoi tesori. Mostra un tomo del 1400, chiedo: posso toccarlo? Sono ancora emozionato al ricordo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *