Il luogo: India – Tamil Nadu – Achimanedu – Costa Coroman sull’Oceano Indiano. Achinamedu è un piccolo villaggio sulla sponda di un largo fiume, alla sua foce. Questa località, ora insignificante, nell’antichità era un fiorente porto marittimo che intratteneva rapporti sia a est verso l’Indocina che a ovest fino al lontano mondo greco. Scavi archeologici hanno portato alla luce importanti reperti fra i quali monete romane. (Storia dell’India, Stanley Wolpert, Bompiani editore).
Addentrandosi nel folto bosco alla ricerca delle rovine della città Mogul, certo non le rovine di epoca romana ormai sepolte a causa dello spostamento della foce, tra le cui rovine erano in atto gli scavi di cui sopra. Alcuni scavi sono stati fatti a ridosso del fiume. Siamo arrivati così sulla sponda melmosa del fiume sulla quale era arenata la barca/zattera della foto. Nelle vicinanze oltre ad alcune altre anche tronchi sciolti da cui si capiva l’apparato costruttivo fatto esclusivamente di tronchi male assortiti e liane vegetali. A me sembrava incredibile che simile aggeggio potesse avere una utilità se non come un rottame a cui aggrapparsi per non annegare.
Ho capito invece quanto visto poco prima dall’auto sullo stesso fiume e in altri il giorno prima. Vedevo in lontananza un uomo in piedi su una imbarcazione semisommersa che lancia una rete da pesca quadra di circa 2 metri di lato. Si trattava evidentemente della imbarcazione della foto, in un caso l’ho visto pagaiare con le mani, sembrava inginocchiato nell’acqua, in altri casi l’uomo si spostava piantando un bastone sul greto del fiume, bastone che si vede nella foto. È evidente che per il principio di Archimede il tipo di legno dei tronchi ha una densità peso/volume tale da sopportare il peso dell’uomo a filo d’acqua.
Mi è venuto un pensiero irriverente: sul lago Tiberiade Gesù scese dalla barca e camminò sull’acqua. Forse aveva una zattera indiana?
Ho pensato all’imbarcazione di giunchi sul Lago Tana Etiopia epigona di quelle scolpite 3000 e più anni fa sui palazzi dell’Antico Egitto. In quale epoca troviamo il prototipo di questa zattera indiana? Sicuramente più antico di quella egiziana, forse contemporanea delle canoe scavate in tronchi d’albero ancora in uso nel profondo dell’Africa nera.
Unico commento: incredibile India.
Toni Schiavon, “Mi sono sbottonato”, Libro II, numero 130.