Emma, mia nipote, studia in Cornovaglia. Mi manda una foto di un fatto insolito: una fitta grandinata i cui chicchi sono piccoli come pisellini e tondeggianti.
La Cornovaglia è quel lembo di territorio a sud dell’isola britannica che dà sull’Atlantico, perciò è investita dalla corrente del Golfo e di conseguenza il clima risulta temperato. In quella zona, infatti, sono stati creati giardini con essenze arboree esotiche, addirittura tropicali.
Ho pensato di raccontare di un mio incontro con lo stesso fenomeno climatico. Siamo alla Moiazza, Ferrata Costantini (Il grande libro delle ferrate), circa nel 1988. Trattasi di una lunga e faticosa escursione della durata di 9-11 ore in relazione al clima.
Stiamo scendendo dalla Moiazza sud, sono trascorse 7 ore dalla partenza. Siamo in parete e vediamo salire dal fondovalle, incanalandosi nel vallone, un cumulo di nuvole nere. Sembrano rotolare in salita. Sono accompagnate dal brontolio del tuono, sembrano un branco di bufali alla carica.
Acceleriamo la discesa per allontanarci dalle funi metalliche e raggiungere il prato, una spalla tondeggiante tra due gradoni di roccia. Finalmente siamo sul prato, comunque ripido. D’improvviso spuntano i bufali accompagnati dal tuono e da frecce di luce, i lampi.
Non c’è più tempo, tiriamo fuori la mantellina cerata, ci accucciamo sull’erba e ci copriamo sperando di non fare da antenna a qualche fulmine.
Intanto i nuvoloni/bufali ci coprono, fa buio. Improvvisamente un ticchettio infernale, senza un goccio di pioggia, sarà durato quattro-sei minuti. In trasparenza con la mantellina riappare la luce. Mettiamo fuori gli occhi, c’è il sole. Siamo immersi in una decina di centimetri di chicchi di grandine della dimensione di pisellini. Ci sgrolliamo di dosso la mantellina e ci mettiamo in assetto di marcia.
E qui la sorpresa. Non riuscivamo a stare in piedi, complice il ripido pendio e la sfericità del ghiaccio, non c’era modo di spostarsi. Lentamente con andamento a zig-zig e con molta fatica abbiamo guadagnato la parete verticale sulla quale era attrezzata la ferrata dove la grandine non si era potuta fermare.
Questi sono gli imprevisti delle escursioni in montagna, che vanno vissute con una graduale e lunga frequentazione per imparare a conoscere le sue insidie.
NB: il fenomeno della grandine granulare ha una spiegazione scientifica che si può trovare in rete.
Toni Schiavon, “Mi sono sbottonato!” Libro secondo, nr. 116