diario dalla finestra di casa Libro II Mi Sono Sbottonato!

9 giugno 2020 “Parliamo di tangenti”

9 Giugno 2020

Oggi coronavirus su tutte le pagine del giornale, non come malattia ma come oggetto di una nuova organizzazione del vivere a cui nessuno avrebbe mai messo mano senza questo catastrofico evento. Dovrei esultare a cotanto impegno, invece non mi sono entusiasmato, si è affacciato un retro pensiero, un dubbio sulle reboanti dichiarazioni…

Infatti il giornale pieno di piani di rilancio, Stati Generali sull’economia per elaborare strategie, ognuna delle quali sarà oggetto di una commissione che proporrà modalità-realizzative-nell’ambito-di-una-visuale-generale-atta-ad-integrare-le-idee-di-tutte-le-commissioni-che-tengano-conto-degli-aspetti-internazionali-e… fermo, fermo, dove sto andando? Questo non è il nuovo, questo è il consueto.

Buffagni dice a “Otto e mezzo” che i soldi del Mes non ci servono perché i soldi per la sanità sono già disponibili e snocciola 6 + 6 + 6 miliardi e poi ancora una manciata di miliardi che non siamo riusciti a spendere da anni. Io dico, se è così di che cosa stiamo parlando? Forse capisco fischi per fiaschi? Smaghi dice: il Mes ci farebbe risparmiare 500 milioni l’anno di interesse, Buffagni risponde: adesso vedriamo se avremo proprio bisogno! Evidentemente niente di nuovo sotto il sole, piuttosto direi antico.

Come appendice riporto una relazione di lavoro di una quarantina di anni fa riemersa dal passato, che ho dovuto camuffare per non coinvolgere persone e luoghi citati.

Parliamo di tangenti

Ieri sera (è stata scritta un anno fa) in tv ho guardato uno spezzone di un servizio su Tangentopoli, che tanto scalpore fece a suo tempo, tanto da decretare la fine della prima Repubblica e aprendo le strade alle successive repubbliche non degne di numerazione tanto furono fallimentari. Non vorrei essere male interpretato, non sono un nostalgico di quella DC, ma di quella di de Gasperi, che parloò alle Nazioni Unite con il pastrano rattoppato… Il servizio descriveva il meccanismo per portare i soldi ai partitiche coinvolgeva dei “faccendieri” preposti a movimentare la cartamoneta, alle cui mani rimanevano appiccicati parte di quei soldi.

Una situazione anche da me vissuta, che racconterò naturalmente eliminando nomi, luoghi e tempi per non coinvolgere nessuno, anche se è passato tanto tempo. Vi assicuro che non fu facile doversi adeguare al “sistema”.

Quale responsabile d’azienda ho firmato un’offerta per un’attrezzatura. Il cliente chiese chiarimenti tecnici presso la loro sede, un’incombenza di cui solitamente si occupava il capo ufficio tecnico. Per coincidenza dovevo andare da un altro cliente nelle vicinanze, pertanto lo visitai di persona. La richiesta era strana, in quanto l’attrezzatura richiesta era una copia di una già esistente presso il cliente da noi fornito in precedenza. Fui ricevuto dall’ufficio tecnico, dove mi vennero poste alcune domande significanti. Tanto per parlare chiesi perché avessero ordinato l’attrezzatura completa anziché solo le parti usurate, ma non mi fu data risposta (venni poi a sapere dal mio capo ufficio tecnico più esperto di me di vita, io venivo da un mondo puramente tecnico, che le parti usurate vanno a carico delle spese correnti mentre l’attrezzatura completa andava in investimenti, un filone di spesa che si prestava meglio a certo operazioni). A un certo punto arrivò un signore che dopo i convenevoli mi chiese se fossi nuovo e se il mio predecessore gli avesse detto dei nostri rapporti. Io caddi dalle nuvole e il mio interlocutore mi spiegò che loro erano soliti finanziare un partito e voleva capire sapere se avremmo continuato a collaborare, trattandosi tratta del 10% sul fatturato. Risposi che gli avrei saputo dire entro due giorni. Venni poi informato che in questi casi non avrei dovuto parlare con nessuno né stendere reazioni, avrei solo dovuto riferire. Fui costretto a fatturare quel 10% in più. Credo che sia stato quello il momento in cui persi la mia fiducia ideale in un mondo, già compromessa dai rapporti con i sindacati negli anni precedenti…

Nota: la relazione originale è piena di particolari gustosi!

Toni Schiavon, “Mi sono sbottonato!” Libro secondo, nr. 167

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