La situazione pandemica positiva è stazionaria. Sono da tenere sotto osservazione i comportamenti che andrebbero verificati con il numero dei contagi gli stessi dopo 5-6 giorni di incubazione. Vigiliamo e adeguiamoci sperando che tutti lo facciano. Il racconto di oggi racconta il perché ho scritto il libro “Mi sono sbottonato”.
https://nonnotoni.com/2020/03/mi-sono-sbottonato-quarantanni-di-memorie-padovane/
Trascrivo il testo di presentazione con cui ho introdotto il libro presso il Centro Universitario Padovano il 21 dicembre 2018.
Questa raccolta di pensieri un tantino mescolati è nata come risposta alla costatazione: come faranno i nostri figli e nipoti ad apprezzare l’oggi e, magari, migliorarlo senza conoscere come vivevamo ieri? Si potrebbe dimostrarlo con il diagramma dell’allungamento della vita dovuto alle migliori condizioni del vivere, ma non avrebbe lo stesso impatto che leggere il modo corrente di vivere al tempo delle mie fanciullezza.
Alcuni ricordi: i vetri delle finestre della camera da letto coperti di ghiaccioli creati dal vapore del respiro, condividere i cartocci di granoturco utilizzati per materasso con i topini di campo, le morejete, che d’inverno svernavano nel granaio e quindi per prossimità chiedevano ospitalità. Forse la forma dello scritto non sarà del tutto corretta ma di certo non sono fantasie. Suggerisco per invogliare a leggermi un titolo per bambini: come conoscere l’erba del prato selvatico e i suoi profumi dando la caccia ai grilli.
Potrei dirvi il numero della pagina, non lo faccio perché cercandolo potreste magari incontrare quella intitolata “Proteine” , più folcloristica. Per noi vecchi rileggere i nostri scritti è come rinascere e reimparare. Provate a scrivere e a rileggervi dopo qualche mese: è come il mal d’Africa o di India. Il consiglio vale in particolare per i giovani, in quanto avranno il tempo per correggersi…
Toni Schiavon, “Mi sono sbottonato!” Libro secondo, numero 109