L’incremento dei contagi è dello 0,6%, era dello 0,7 domenica 3 maggio. Ancora un passettino verso la meta, comunque lontana. Questo andamento consente una certa tranquillità a condizione che si rispettino le attuali limitazioni e si usino i supporti protettivi. Non sarà facile, ma non è rinunciabile, come descritto nel grafico citato ieri che ipotizza 5 scenari, da accettabile a catastrofico, cioè fuori controllo, delle strutture sanitarie. La differenza sta tra lo 0,8% e l’1,3%, davvero piccola, ma foriera del fuori controllo.
In casa nostra il 4 maggio ha portato anche una buona novella. Ci ha dato la possibilità di far rientrare Federica, nostra nipote, da Treviso dove era in quarantena. Ci assisterà nottetempo a gestire la nonna in modo da ridurre il peso per le zie Betti, Paola, Rita, fortemente provate dal periodo apicale della malattia, oberate anche dalla ricerca della terapia, la più idonea, verso la normalità non ancora raggiunta. In questo tempo il medico di base ci ha dato assistenza continua, ma con le strutture bloccate dalla pandemia in corso i riferimenti ospedalieri sono venuti a mancare. Ci stiamo muovendo in un territorio per noi, non addetti ai lavori, sconosciuto. Stiamo vivendo un’esperienza unica, inimmaginabile. Quando fra qualche anno sarò vecchio potrò dire: con il coronavirus c’ero anch’io!