Mercoledì. Continua l’altalena dell’incremento del contagio:oggi 1,5%, il giorno precedente 1,26%. 5 su 6 indicatori tendono a scendere, quello più significativo, i decessi, è in stallo. È una guerra di logoramento che rode lo spirito di tutti. Ho difficoltà a mettere insieme un qualche commento, sono confuso anche perché si avvicina il momento, il 4 maggio, del liberi tutti. Sarà difficile regolamentare il gregge senza recinzioni.

Oggi dò notizia di un avvenimento singolare che è potuto succedere solo a causa del coronavirus. Mai avrei potuto immaginare possibile la discussione di una laurea dal salotto di casa. Potervi assistere da meno di un metro dal laureando pur essendo io a casa mia.

Il fatto: Marcello, il fidanzato di Marta mia nipote, ha maturato il tempo della laurea nel pieno della pandemia. L’università, la Cattolica di Milano, ha organizzato le cose in modo da concludere il percorso di studio in modo serio ed efficace. Gli attori sono: il laureando, dal suo salotto di casa ad Inveruno, in provincia di Milano, dove trascorre la quarantena, il docente guida e la commissione d’esame, ognuno nei propri luoghi di isolamento, la fidanzata Marta chiusa in casa Milano dove lavora in smart working, gli amici dalle loro abitazioni, i parenti di Marcello dai loro isolamenti, noi nonni e i genitori di Marta da Padova. Tutti collegati in diretta con il salotto ad Inveruno!

Una trentina di persone hanno assistito alla discussione della tesi e al successivo dibattito. Eravamo tutti virtualmente a un metro di distanza da Marcello. Ho avuto modo di vedere i suoi gesti, riposizionare continuamente gli occhiali, il bicchiere d’acqua, il fiorire del discorso con i gesti delle mani e i movimenti delle dita e finalmente il click del tutto finito. Ad un metro di distanza! Incredibile…

Poi gli abbracci virtuali, i complimenti dei convenuti in rete e una nota stonata: niente brindisi e pasticcini!