diario dalla finestra di casa

14 aprile 2020, Padova

14 Aprile 2020

Il bollettino sanitario di ieri dice che l’aumento dei contagiati è del 2%, il più basso di sempre, ma va letto con cautela. Non ultimo il fatto che i deceduti sono risaliti a 566, quindi mettiamoci in aspettativa.

Vi racconto ora un fatterello dall’interno di casa, luogo di isolamento: la necessità aguzza l’ingegno. Qualche giorno fa dicevo della vitamina D, bisogns prendere un po’ di sole ogni giorno. Ho scoperto che un balcone posto a Sud Ovest consente al sole di proiettare i suoi raggi all’interno del soggiorno per un riquadro di cm 60 x 120, dalle 15 alle 16. Mi sono attrezzato per fare elioterapia. Da quel punto di vista, con gli occhi rivolti al cielo, ho visto cose insolite. Al centro della strada nella parte alta della finestra corrono i fili elettrici dell’illuminazione pubblica; da questi si irradiano una miriade di ragnatele che si abbarbicano sul poggiolo sovrastante. Sono normalmente invisibili, solo una brezza leggera le muove, perciò riflettono barbagli di luce solare in una fantasmagorica festa di fuochi artificiali. Parimenti in alto nel cielo batuffoli di semi di pioppo vagano portati dal vento e anche loro brillano a intermittenza. Oggi in cielo sfrecciano alcune rondini, sono poche. Subito i ricordi mi prendono.

Ero in campagna, poco più che bambino, dai nonni materni. Allora le rondini erano in stormi molto numerosi, accompagnate da uno stridio acuto e assordante facevano evoluzioni acrobatiche di gruppo. Era un incanto seguirle sul far della sera quando gli insetti si muovevano sopra i campi d’erba ed esse a volo radente li intercettavano catturandoli. Era un continuo viavai ai nidi, dove i pulcini attendevano a becco aperto il rigurgito del genitore. Sotto il tetto del fienile c’era una lunga fila di nidi uno accanto all’altro, perciò era un continuo scendere dal cielo, passare sotto il portico e risalire lassù per raggiungere i nidi in alto sotto le travi del tetto del fienile. Nottetempo sotto quel portico era tutto un cicaleggiare lieve lieve. Forse sognavano! All’alba tutto ricominciava. I genitori si concedevano poche pause sui fili elettrici, qualche discesa a volo radente sfiorando con il petto le pozze d’acqua. Raramente le rondini si appoggiano a terra e solo per bere. Il mio nonno mi ha insegnato a rispettare le rondini per il loro contributo alla cattura degli insetti dannosi all’agricoltura. Per gli altri nidiacei il nonno mi ha insegnato a catturarli nei tempi opportuni, questi si nutrivano di grano, perciò erano in competizione con l’uomo.

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