Riprende la discesa dei contagiati, siamo al 2,7% confortati anche da altri parametri quali una diminuita presenza nelle terapie intensive. Quello che invece preoccupa sono le code sulle grandi strade, vedi Corriere di oggi. È possibile che nel pieno dell’emergenza emerga tanta incoscienza? Non sono sufficienti le fotografie della fossa comune a New York?
Voglio ora dirvi di un ricordo pertinente. Robot operavano all’esterno per lo sfruttamento delle miniere. Quell’unica abitante era una donna che aveva raggiunto l’età di 400 anni, era giovane e bella anche se più parti del suo corpo erano bioniche, a sostituzione di quelle usurate dal tempo. Arrivo al nocciolo relativo alla nostra attualità: il coronavirus. Dovevano questi abitanti vivere da soli nelle loro fattorie perché non erano dotati di difese, di anticorpi, contro i virus, innocui per alcuni, mortali per altri. I loro contatti sociali avvenivano solo attraverso ologrammi. Mi sembra il paradosso della nostra condizione nei confronti del coronavirus. Pensato e descritto dalla geniale mente di Asimov.
Consiglio di lettura: la serie “Il ciclo dei Robot” di Isaac Asimov.