Siamo in un tranquillo pomeriggio dell’ultimo giorno di marzo, mese che non dimenticheremo così facilmente. Capita di aver bisogno di fare qualcosa, di tenere mente e mani occupate a fare cose pratiche, a smettere di pensare. Sarebbe bello avere un tasto ON/OFF e spegnere i pensieri…
Comunque, tornando a noi, un pugnetto di riso, un litro di latte scaduto, zucchero, uova, sale, vanillina, burro. Nasce così una torta povera, senza lievito, ormai sembra introvabile, col sapore del passato, della nostra storia, che a fianco a piatti più elaborati e costosi, aveva anche questa torta.
Carlo ha chiesto ricette al tempo del coronavirus. Questa la prima che non è nuova, che non è frutto di mancanze di prodotti perchè razziati nei supermercati, ma solo per la voglia di sapori conosciuti, che diano un senso di normalità a quello che normalità non è più.
Ingredienti.
1 litro di latte
180 gr di riso
100 grammi di zucchero
2 uova intere (chiare battute a neve)
sale – vanillina
70 grammi di burro
150 grammi di uvetta
Procedimento
Buttare il riso nel latte in ebollizione e cucinarlo fino a che diventa un composto denso.
Aggiungere lo zucchero e il burro, un pizzico di sale, una bustina di vanillina. Quando si è raffreddato un po’ aggiungere i rossi e sbattere bene che non si rapprendano e infine le chiare dell’uovo montate a neve. A parte mettere l’uvetta a bagno in acqua per mezz’ora, poi asciugarla e infarinata va unita al composto.
Forno a 180 gradi, Cucinare almeno un’ora, anche un’ora e mezza. Non deve essere troppo molla.
Ho scritto dall’account di Betti perchè non mi sono accorta che non ero collegata col mio nome. Rita
Caspita! la torta di riso degli Schiavon: E’ UN CULT!!!
Invece vi ricordate quelle famose pinze che avevate fatto mi pare a Fiera di Primiero in cui al posto dello zucchero era stato messo il sale?
Bei tempi quelli
Un bacione
Donata
Come sembra buona! Uno di questi giorni la proviamo.
Ve lo dico, la Rita mi costringe a commentare il suo bellissimo post.
E io la amo, proprio così com’è!
Buona torta a tutti, ce la faremo!
È buonissima!