Ieri, per ritrosia, mancanza di coraggio, timore di essere deluso, non ho segnalato il leggero calo sia di contagiati che di defunti. I giornali odierni confermano ancora un leggero calo, perciò mi dò un filo di speranza, che mi tengo fino a sera quando vedrò il telegiornale. Sono piccole scaramanzie di sopravvivenza. Mi rimangono impresse alcune sequenze televisive di ieri sera: l’ingorgo ai forni crematori! L’attesa di giorni per dare l’addio in solitudine. Penso a quelle famiglie che ieri sera hanno pregato dinanzi allo schermo sperando che il loro caro fosse tra quelli.
Devo cambiare registro visuale: il sole riflesso dal muro della scuola che illumina la mia stanza, dalle finestre sul fiume gli alberi stanno mettendo le foglie, gli argini sono coperti di erba novella.
Lo specchio d’acqua si accontenta di riflettere le rade nuvole, in attesa di specchiare l’uomo e il suo fare.